L’oidio (E. necator) è la più importante patologia che attacca le viti in molte aree del
mediterraneo. L’ARSIA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura
in Toscana) ha svolto prove antioidiche nel suo vigneto biologico di Grosseto. La
sperimentazione è iniziata nel 2005 e proseguita per cinque stagioni ed ha voluto valutare
l’efficacia di diversi fungicidi ammessi dal Regolamento Europeo 834/07. Negli anni sono
state valutate in totale 12 tesi più il testimone non trattato. Lo schema sperimentale è a blocchi
randomizzati dove ogni tesi è ripetuta su quattro parcelle, ciascuna composta da 12 viti.
Durante il ciclo vegetativo della vite sono stati effettuati dei rilievi per valutare sia la
diffusione del patogeno sia la superficie percentuale di grappoli colpita dall’oidio. I risultati
indicano che diversi fungicidi a base di zolfo hanno una buona efficacia nel controllo del
patogeno, Heliosoufre S, Tiovit Jet e Liquizol M. La sperimentazione mostra che lo zolfo è
tuttora necessario per proteggere il vigneto e che una buona protezione antioidica si ottiene
comunque usando fungicidi con una bassa concentrazione di zolfo. Riguardo all’utilizzo di
prodotti senza zolfo i risultati più interessanti sono stati forniti dal Bicarbonato di Sodio ma
sono necessarie ulteriori indagini.